Carosello
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Autore: Adriano Zanacchi
Nome della popolare rubrica con la quale ha avuto inizio, sulla prima (e allora unica) rete Rai la pubblicità televisiva italiana. È andata in onda dal 3 febbraio 1957 al 1° gennaio 1977 e ha sempre avuto un elevato indice di ascolto. Era costituita da una serie di 4 o 5 filmati composti obbligatoriamente di una parte spettacolare della durata di due minuti e di una parte pubblicitaria (del tutto distinta dalla prima) di 30 secondi, generalmente posta in coda (‘codino pubblicitario’). Nessun filmato poteva essere trasmesso più di due volte.
La rubrica è stata oggetto di elogi e di critiche, anche molto aspre, in quanto considerata come una fonte di diseducazione del pubblico infantile, fortemente attratto dai suoi ‘minispettacoli’. Oggi, l’alluvione di spot, molti dei quali diffusi nelle ore di maggiore ascolto da parte del pubblico infantile, suggerisce una revisione del giudizio critico su C. La rubrica, pur avendo segnato il momento di inizio della pubblicità televisiva, ha sempre proposto una quantità molto contenuta di comunicati commerciali (4 - 5) ed è sempre stata collocata in uno spazio fisso e quindi prevedibile, consentendo un ascolto ‘guidato’ nell’ambito familiare. Nelle migliaia di caroselli trasmessi nel corso di vent’anni è confluita l’eco di tutti i generi spettacolari: teatrale, cabarettistico, cinematografico, televisivo, ecc. Ogni genere è stato piegato alle esigenze di una formula che ha cercato di conciliare elementi di richiamo e di intrattenimento con sollecitazioni di natura commerciale. (Cartoon)
La rubrica è stata oggetto di elogi e di critiche, anche molto aspre, in quanto considerata come una fonte di diseducazione del pubblico infantile, fortemente attratto dai suoi ‘minispettacoli’. Oggi, l’alluvione di spot, molti dei quali diffusi nelle ore di maggiore ascolto da parte del pubblico infantile, suggerisce una revisione del giudizio critico su C. La rubrica, pur avendo segnato il momento di inizio della pubblicità televisiva, ha sempre proposto una quantità molto contenuta di comunicati commerciali (4 - 5) ed è sempre stata collocata in uno spazio fisso e quindi prevedibile, consentendo un ascolto ‘guidato’ nell’ambito familiare. Nelle migliaia di caroselli trasmessi nel corso di vent’anni è confluita l’eco di tutti i generi spettacolari: teatrale, cabarettistico, cinematografico, televisivo, ecc. Ogni genere è stato piegato alle esigenze di una formula che ha cercato di conciliare elementi di richiamo e di intrattenimento con sollecitazioni di natura commerciale. (Cartoon)
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Bibliografia
- ALBERONI Francesco, Pubblicità e televisione. Saggi, documenti, ERI, Torino 1968.
- BALLIO Laura - ZANACCHI Adriano, Carosello story. La via italiana alla pubblicità televisiva, ERI, Torino 2009 (con DVD).
- BERSELLI Edmondo - CROCE Guia - NOVE Aldo, Tutto il meglio di Carosello (1957-1977), Einaudi, Torino 2008.
- DORFLES Piero, Carosello, il Mulino, Bologna 1998.
- GIUSTI Marco, Il grande libro di Carosello. E adesso tutti a nanna..., Sperling & Kupfer, Milano 1995.
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Come citare questa voce
Zanacchi Adriano , Carosello, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (21/11/2024).
Il testo è disponibile secondo la licenza CC-BY-NC-SA
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